L’imponente diga a gravità, alta 104 metri, fu inaugurata nell’estate del 1940 ma l’impianto di produzione di energia elettrica destinato ad alimentare il crescente fabbisogno dell’industria dell’acciaio e delle Ferrovie dello Stato fu completato soltanto dopo la guerra.
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Attraverso lo sbarramento del fiume Salto fu realizzato l’invasamento dell’intera vallata, sommergendo per sempre coltivazioni, una fitta rete di strade e i paesi di S.Ippolito, Fiumata, Teglieto e Borgo S.Pietro che furono ricostruiti più a monte cominciando una nuova storia.
Il bacino ha una capacità totale di 280 milioni di metri cubi ed è collegato attraverso un canale sotterraneo lungo 8 km, che attraversa completamente il monte Navegna, con il lago del Turano. Con un complesso sistema di cadute il sistema idroelettrico alimentava i gruppi della centrale di Cotilia per una potenza di 30.000 kW che per anni costituì un sostegno alla politica autarchica nazionale
La costruzione della diga ha cambiato per sempre il destino della vallata, determinando un nuovo paesaggio, un differente sistema di vita per gran parte del territorio e perfino introducendo sensibili mutamenti climatici.
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