Bisogna inoltrarsi nella piana per arrivare a godere dei resti di templi italici che caratterizzano l’Area Sacra di S. Erasmo. La località, che prende il nome dalla presenza di una chiesa medioevale (ora diruta), è a quota 804 s.l.m. del piano del «Cammarone» di Corvaro.
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Qui si vedono i resti di un basamento in opera poligonale di III e IV maniera, relativo ad un podio templare di forma rettangolare (m 16,10X7,10) con orientamento nord-est, sud-ovest. La cortina muraria è conservata per l’altezza di m 1,50 con tre filari di blocchi in elevato; sugli angoli i blocchi sono parallelepipedi, disposti su assise orizzontali. Poco discosto, verso nord, una macchia nasconde i resti di un piccolo edificio da cui provengono numerosi ex voto fittili e metallici (parti anatomiche, figure umane ed animali), monetazione greca e romano-campana della fine del IV secolo e del III secolo a.C. Nell’area in superficie, numerosi frammenti fittili di tegulae, in ceramica acroma ad impasto o colorata con vernice nera, documentano la frequentazione del luogo dalla fine del IV secolo a.C. fino alla prima età imperiale romana.
Sono presenti vicino al tempio un fusto liscio di colonna in pietra calcarea oltre ad un grande blocco modanato, relativo forse alla base del podio di tipo sannitico dell'edificio cultuale di S. Erasmo, che trova puntuale riscontro nel vicino tempio vestino di Ercules lovius di Navelli (chiesa di S. Maria in Cerulis) e in tanti altri edifici cultuali abruzzesi e molisani. Il santuario italico di S. Erasmo sarebbe quindi da collocare cronologicamente entro il III secolo a.C..
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