La riserva é stata istituita con Legge Regionale del 9 Sett. 1988 n. 56. La superficie ammonta a 1350 Ha. In particolare la riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia é destinata alla tutela dell?ecosistema forestale montano in tutte le sue componenti, bioetiche ed abioetiche, e del paesaggio montano. L?area protetta e classificata riserva naturale parziale, a norma dell?articolo 4 della legge regionale 28 novembre 1977, n. 46. La riserva é costituita da due aree distinte: una comprendente il Monte Cervia (Ha. 1438) e una il Monte Navegna (Ha. 1508).
I due rilievi sono compresi fra le due profonde vallate il cui fondo é occupato dei bacini artificiali del Salto e del Turano realizzati nella seconda metà degli anni 30 come casse di compensazione per evitare le frequenti alluvioni che interessavano la parte bassa di Rieti e la Piana Reatina. Il perimetro del Monte Cervia, partendo da nord verso est, va dal punto di quota m. 1026 si scende lungo la mulattiera e la carreggiabile che costeggia "Pozzo della Calcara", si oltrepassa, seguendo sempre la strada, Collegiove fino a raggiungere il confine comunale in loc. Brecciara, si segue poi il detto confine fino a Malpasso, si gira poi ad ovest lungo loc. "La Rotta" e poi, seguendo il confine comunale, si torna al punto di partenza. Il perimetro del Monte Navegna, partendo da nord verso est da Monte Navegna, comprende Fonte Pian Cerecilli, la Cimata, Colle Ciccia fino a Valle Trocida, si scende a fonte dell′Aringo, si passa per Cesa Pina, fonte dell′Obito fino a Ponticchio a Capo, si risale lungo il confine comunale fino a Colle del Campo e al punto di quota 182, si passa poi nella cima del Colle Magaro e poi lungo il confine comunale fino a Monte Navegna punto di partenza.
I rilievi sono imponenti e di grande valore estetico, paesaggistico, botanico e geomorfologico. Il Monte Cervia, situato ad est del complesso, dalla forma allungata e alto 1489 metri, e il Monte Navegna, situato ad ovest e alto 1506 metri, sono costituiti da calcari nella quasi totalità mentre ad est sono presenti formazioni marnoso arenacee. La diversità delle formazioni rocciose determina una differente morfologia dei rilievi con pareti acclivi e inaccessibili dove vi é il calcare, mentre le pendenze sono più morbide là dove vi é la marna. I due complessi sono divisi da un vallone molto profondo detto vallone dell′Obito di straordinario valore naturalistico. Eccetto le zone cacuminali e le aree prative esposte a sud, tutte le superfici sono ricoperte da boschi in ottimo stato vegetativo, governati a ceduo, salvo i castagneti da frutto costituenti delle fustaie ove si rinvengono secolari esemplari di eccezionali dimensioni.
Nelle zone più basse sono presenti le rovelle, i cerri, i carpini, i frassini con la presenza di sorbi, aceri, pioppi, mentre più in alto vi sono le faggete generalmente governate a ceduo. Nelle parti più fresche sono presenti estese formazioni di castagneti da frutto, oggetto di cure attente visto che vi é una significativa produzione di marroni. Ricco il sottobosco costituito da rosa canina, farinaccio, fusaggini, ginepro, cisto. Sono presenti rapaci diurni come gheppi, poiane, sparvieri e notturni come civette, gufi, allocchi, nonchè picchi verdi e picchi rossi.
Fra i mammiferi sono segnalati i tassi, gli istrici, le martore, le donnole, i moscardini e i topi quercini. Anche in questa riserva é stata segnalata la presenza della vipera dell′Ursini, la meno pericolosa fra le vipere presenti in Italia. Numerose sono le emergenze architettoniche così come la tipica forma arroccata di alcuni paesi ubicati su pendici o su rilievi tanto che le abitazioni sembrano sovrapposte le une sulle altre. Anche da questi paesi ottimamente raggiungibili si dipartono piste forestali, mulattiere e sentieri che permettono un′accurata visita della riserva. Molto interessanti sono il Castello di Collalto ottimamente conservato, l?acropoli fortificata di Castel di Tora, le rovine di Tuxtra di fronte a Castel di Tora nonchè le parrocchiali di Collegiove e di Marcetelli.
Molti abitanti di queste zone praticano un′economia silvo pastorale e pertanto costituiscono significativa fonte di reddito i prodotti legnosi e i frutti del bosco, così come i funghi. Particolare menzione merita un′attività artigianale ancora praticata con rara maestria da qualche anziano in Marcetelli e consistente nella costruzione di botti, bigonci, mastelli e botticelle varie in legno di castagno. Presso Marcetelli é presente la più antica e più grande roverella (Quercus pubescens) del reatino (altezza m. 22 circonferenza m. 5,92) attorno alla quale si svilupparono varie leggende e che oggi é fatta oggetto di attente cure.
L′Ente gestore é il Consorzio fra i comuni di Collegiove, Marcetelli e Varco Sabino. La Direzione riserva é presso il Comune di Varco Sabino Tel. 0765/758139. Il territorio della Riserva rientra nella giurisdizione del Comando Stazione di Paganico del Corpo Forestale dello Stato la cui sede é posta nell′abitato di Colle di Tora Tel. 9765/716229.
Centri abitati e vie d′accesso
Il Monte Cervia ha intorno numerosi abitati quali Collegiove, Collalto, San Lorenzo ben serviti da strade. Numerose sono le piste di esbosco e i sentieri che attraversano questa parte di riserva. Più aspro, e pertanto abbisognevole di attenzione, quando lo si frequenta, é il versante sud del Cervia a causa delle pareti particolarmente impervie. L′area del Monte Navegna ha intorno gli abitati di Varco Sabino, Marcetelli, Pagnico, Ascrea, Colle di Tora, oggetto di un intenso spopolamento tanto che la loro frequentazione nei periodi tardo autunnali e invernali dà l′impressione al visitatore di un mondo fermo nel tempo.