Un tempo non vi era famiglia che non avesse il maiale: questo animale rappresentava infatti un vero tesoro perché forniva tutto, dal condimento alla carne e per quasi tutto l'arco dell'anno. Quando si uccideva il maiale si era soliti raccogliere il sangue in un recipiente e farlo coagulare per realizzare poi questa gustosissima pietanza di cui ora darò la ricetta. Questo "sanguenacciu" si preparava a Rivodutri e si realizzava così. Dopo aver fatto coagulare il sangue raccolto, si passava al colabrodo quindi si faceva bollire insieme a pezzettini di buccia di arancia tagliati piuttosto piccoli, pinoli, uva passa, cacao, uno o due chiodi di garofano, cioccolato fondente grattugiato e zucchero. Questi ingredienti dovevano bollire fino a formare un impasto piuttosto omogeneo. Tolto dal fuoco e lasciato appena raffreddare, l'impasto veniva insaccato nelle budella dell'intestino crasso. Si formavano dei sanguinacci lunghi una trentina di centimetri e chiusi all'estremità, legati da uno spago. Si facevano poi bollire per una ventina di minuti a fuoco basso per evitare che si rompessero durante la cottura quindi, appesi ad un palo di legno nella cucina o nella cantina, venivano fatti asciugare. Si mangiavano tagliati a fette alte un centimetro come companatico, tra due fette di pane casereccio oppure scaldate in padella con un goccino di olio d'oliva.
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