Nella Valle del Salto durante l’estate del 1940 venne inaugurata un’imponente diga per la produzione di energia elettrica. Ciò comportò l’evacuazione forzata di quattro paesi: S.Ippolito, Fiumata, Teglieto e Borgo San Pietro che furono ricostruiti più a monte. Per gli abitanti fu una sofferenza indicibile lasciare la propria casa, i campi coltivati, i ricordi.
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Le acque del lago hanno sepolto sicuramente non solo terra ed abitazioni ma anche una parte di vita di quelle persone. Ancora oggi quando il livello delle acque scende è possibile riconoscere quelle testimonianze sepolte dal fango. La diga fu inaugurata insieme a quella del Turano, costruita sulla vallata parallela. I due laghi sono collegati attraverso una galleria lunga circa 8 chilometri. Il fiume Salto, che entra nel territorio del Cicolano scorrendo dai monti della Marsica, fu così interrotto nel suo corso ed il livello dell’acqua cominciò a salire inondando e sommergendo ogni cosa: i paesi il vecchio monastero di S. Filippa... Inizia così una storia nuova, quella dei paesi ricostruiti a monte, nelle casette di cemento e mattoni realizzate dalla società Terni. La guerra però era alla porte e con essa la miseria, la svalutazione del denaro, la disperazione. I soldi derivanti dagli espropri furono svalutati, i terreni migliori sommersi e con essi la possibilità di una nuova vita. Per questi motivi subito dopo la guerra molti emigrarono per avere miglior fortuna, ma molti altri decisero di restare, ed è proprio dal coraggio e dalla volontà di quest’ultimi che sono nati gli odierni centri di S.Ippolito, Teglieto, Fiumata e Borgo S. Pietro. Si consiglia di iniziare il percorso risalendo il fiume Salto a partire dalla foce e attraversando le gole di Macchiatimone, comune di Pescorocchiano, per restare affascinati dal suggestivo spettacolo di bellezze naturali, con pareti rocciose alte fino a 170 metri. I resti del castello che dominano la profonda gola calcarea del fiume Salto, si trovano a ridosso dell’omonimo lago. Si può proseguire costeggiando il lago e conoscendone la sua storia, la sua gente, i suoi centri immersi in un ambiente lacustre denso di testimonianze storiche. Il viaggio termina nell’incantevole centro di Castel di Tora sul lago del Turano, oltrepassando l’antico valico di Varco Sabino immersi nelle bellezze incontaminate della Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia.
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