Lago del Salto (da Fiumata)
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Nella Valle del Salto durante l'estate del 1940 venne inaugurata un'imponente diga per la produzione di energia elettrica. Ciò comportò l'evacuazione forzata di quattro paesi: Sant'Ippolito, Fiumata, Teglieto e Borgo San Pietro che furono ricostruiti più a monte. Per gli abitanti fu una sofferenza indicibile lasciare la propria casa, i campi coltivati, i ricordi. Le acque del lago hanno sepolto sicuramente non solo terra ed abitazioni ma anche una parte di vita di quelle persone. Ancora oggi quando il livello delle acque scende è possibile riconoscere quelle testimonianze sepolte dal fango. Infatti a metà degli anni Trenta del Novecento, fu deciso di costruire una diga e realizzare un invaso artificiale per la produzione di energia elettrica, che doveva servire per le acciaierie di Terni alle quali non bastava più l'enorme salto della cascata delle Marmore, del fiume Velino, e si decise di sfruttare l'intero bacino. La diga fu inaugurata insieme a quella del Turano, costruita sulla vallata parallela, i due laghi sono collegati attraverso una galleria lunga circa 8 chilometri. Il fiume Salto, che entra nel territorio del Cicolano scorrendo dai monti della Marsica, fu sbarrato ed il livello dell'acqua cominciò a salire inondando e sommergendo ogni cosa, i palazzi intorno all'antica piazza, il vecchio monastero di S.Filppa…. Inizia così una storia nuova, quella dei paesi ricostruiti a monte, nelle squallide casette di cemento e mattoni realizzate dalla Società Terni. La guerra però era alla porte e con essa la miseria, la svalutazione del denaro, la disperazione; i soldi derivanti dagli espropri furono svalutati, i terreni migliori sommersi e con essi la possibilità di una nuova vita. Per questo subito dopo la guerra molti emigrarono per avere miglior fortuna, ma molti altri decisero di restare, ed è proprio dal coraggio e dalla volontà di quest'ultimi che sono nati gli odierni centri. Centri come Sant'Ippolito, Teglieto, Fiumata ma anche centri già esistenti che dominavano la valle come Girgenti, uno spicchio di Sicilia nel Cicolano, Vallececa. Si consiglia di iniziare il percorso risalendo il fiume Salto, a partire dalla foce, attraversando le gole di Macchiatimone, comune di Pescorocchiano, per restare affascinati dal suggestivo spettacolo di bellezze naturali, con pareti rocciose alte fino a 170 metri., il resti del castello che dominano la profonda gola calcarea del fiume Salto, si trovano a ridosso dell'omonimo lago. Proseguire costeggiando il lago conoscendone la sua storia , la sua gente, i suoi centri immersi in un ambiente lacustre denso di testimonianze storiche. Il viaggio termina nell'incantevole centro di Castel di Tora sul lago del Turano, oltrepassando l'antico valico di Varco Sabino .
L'itinerario in sintesi.
PARTENZA: Il Castello di Macchiatimone
ARRIVO: Varco Sabino - Castel di Tora
TEMPO DI PERCORRENZA: 2 giorni
PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l'anno
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